I membri dell'Unione dei soldati repressi dei minatori hanno ringraziato Dio al Santuario di Nostra Signora di Licheń per 30 anni di esistenza e rivelando la verità sulla persecuzione comunista.
Per la ventesima volta, soldati minatori si sono recati in pellegrinaggio al santuario di Licheń, costretti a lavorare nelle cave, nelle miniere di uranio e di carbone negli anni 1949-1959.
„W 1991 r. pozwolono nam wreszcie po dziesięcioleciach zniewolenia komunistycznego pokazać prawdę o wojskowych batalionach górniczych” – mówił Bolesław Karandyszowski, prezes Okręgowego Zarządu Związku Represjonowanych Żołnierzy Górników w Bydgoszczy
Soldati con le loro famiglie, Maciej Bogdanowicz, voivodato del voivodato della Cuiavia-Pomerania, Bolesław Karandyszowski, presidente del consiglio distrettuale dell'Unione dei soldati dei minatori repressi a Bydgoszcz, tenente. Maciej Sandomierz dello Stato Maggiore Provinciale di Bydgoszcz, p. principale Tomasz Krawczyk, p. Adam Stankiewicz, MIC, il vice custode del santuario dei licheni, e l'esercito polacco si sono riuniti presso il monumento nel santuario, eretto come offerta votiva ai soldati dei minatori per la loro vita.
I partecipanti hanno preso parte al memoriale e deposto fiori al monumento. C'era anche una salva d'onore.
Voivode Maciej Bogdanowicz ha sottolineato che il cosiddetto nemici del popolo, tutti considerati dalle autorità comuniste come una potenziale minaccia alla loro esistenza. - Il lavoro massacrante, che i soldati, i minatori e i costruttori sono stati costretti a fare, avrebbe dovuto spezzare lo spirito della giovane generazione, che ha vissuto la loro infanzia durante la guerra - ha affermato il voivode.
A mezzogiorno i minatori ei loro parenti hanno partecipato alla solenne Eucaristia di ringraziamento presieduta da p. principale Tomasz Krawczyk. Le persone riunite sono state salutate da p. Bogusław Binda, MIC, superiore della casa religiosa di Licheń.
- I soldati lavoravano 16 o anche 20 ore al giorno. Voglio ringraziarvi per non aver spento lo spirito di fede e patriottismo. Sì, ti è stato ordinato di tacere. La bugia è stata per anni più forte della verità su di te, ma la verità non può essere messa a tacere! - ha detto p. principale Tomasz Krawczyk.
„Jak ciężko było nam żyć od momentu zakończenia służby aż do 1991 r. świadczą nasze wspomnienia opisane w publikacjach książkowych czy artykułach prasowych. Niech nasze górnicze zawołanie – Szczęść Boże – trwa przez kolejne lata naszej działalności” – mówił prezes Bolesław Karandyszowski
Testo e foto: Ufficio Stampa Santuario